sabato 17 maggio 2008

Speculare sulla fame: gli investitori stanno contribuendo alla "crisi del cibo"? Come il business affama i poveri del mondo

L'incremento dei prezzi del cibo dovrebbe far felici gli agricoltori, ma non è così: continuano infatti a ricevere pagamenti molto bassi per le loro produzioni. Gli agricoltori affermano di venire pagati meno degli scorsi anni. Molti di loro stanno vendendo carne e latte a prezzi inferiori al costo di produzione. Chi ci guadagna allora?
La differenza tra quello che gli agricoltori percepiscono dalle vendite e quello che i cittadini pagano, continua ad aumentare. Questa differenza è dovuta ai maggiori profitti trattenuti dagli intermediari
I supermercati fanno la loro parte e infatti stanno registrando buoni profitti: per es. Tesco (Inghilterra), ha incrementato i profitti del 11,8% l'anno scorso.
Se gli agricoltori guadagnano meno, i consumatori pagano di più e i supermercati aumentano le entrate, dove sta andando a finire tutto il profitto della filiera alimentare?
Un punto di vista interessante è quello di Mariann Fischer Boel, commissario dell'Unione Europea per l'agricoltura: sostiene che solo i 2/3 dell'aumento dei prezzi in Europa sono attribuibili all'aumento dei costi degli ingredienti. Per esempio il pane è aumentato del 10% tra il febbraio 2007 e 2008, ma l'aumento del prezzo della farina avrebbe dovuto incidere solo del 3%.
Sembra quindi che i rivenditori stiano facendo buoni affari così come i giganti dell'agrobusiness, commercianti e speculatori: Cargill, il più grande commerciante di grano del mondo, ha aumentato i profitti dell'86% solo nel primo quarto di quest'anno. Bunge, un altro colosso nel commercio di cibo, ha dichi arato un aumento del 77% nell'ultimo quarto del 2007. ADM, il secondo più grande commerciante del mondo, ha registrato un aumento del 67% nello scorso anno.


In questi ultimi mesi le newsletter dedicate all'investimento pubblicano "Come puoi guadagnare dalla crisi mondiale del cibo" e altri titoli dello stesso tenore. Gli investimenti raccomandati comprendono i titoli e i fondi legati all'agrobusiness. La maggior parte degli investitori sono semplicemente inconsapevoli del fatto che investimenti di questo tipo, in questo particolare frangente, possono aumentare la fame nel mondo.
L'incremento dei prezzi del cibo è causato anche dai piccoli investitori che oggi possono operare su fondi legati all'agricoltura che hanno aperto un mercato lucrativo generalmente accessibile solo ai grossi investitori. La teoria economica classica dice che i prezzi aumentano quando la domanda supera l'offerta, ma in questo caso la "domanda" non si riferisce al numero di bocche che chiedono cibo; si riferisce al denaro che compete per l'offerta. La crisi globale del cibo non è il risultato di un aumento delle bocche da sfamare: è l'offerta di denaro che è aumentata. Il capitale in cerca di profitti rapidi sta causando l'aumento dei prezzi.
Il mercato dei futures è tradizionalmente uno strumento per gli agricoltori per vendere i loro raccolti in anticipo. Quantità, prezzi e date di consegna sono prestabilite, a volte ancora prima delle semine. Questo protegge gli agricoltori e i commercianti dalle avverse condizioni del tempo e dalle eccessive fluttuazioni di prezzo. Ora gli speculatori stanno approfittando e traendo vantaggio da questo meccanismo. Possono comprare grano, per esempio, a basso prezzo e scommettere che questo prezzo salga. Se il prezzo sale entro la data stabilita, trarranno un guadagno. Secondo il parere di alcuni esperti, questi investitori hanno assunto il controllo del mercato, acquistando futures in quantità anomale e causando l'aumento dei prezzi a breve termine. Dallo scorso agosto ad oggi, questo meccanismo ha fatto raddoppiare il prezzo del riso.
Giganti dell'agribusinesses come Monsanto, promotori della "rivoluzione verde" basata sulla bioingegneria applicata al cibo e la produzione di sementi ogm (organismi geneticamente modificati), fertilizzanti sintetici, erbicidi e pesticidi spray contribuiscono ulteriormente all'aumento dei prezzi. Le sementi ogm brevettate Monsanto sono state geneticamente manipolate per impedirne la naturale riproduzione, perciò devono essere acquistate ogni anno. I piccoli agricoltori che si sono lasciati ingannare dal miraggio di una produzione maggiore e che hanno utilizzato queste sementi e prodotti chimici, hanno constatato non solo che il loro raccolto è diminuito, ma che la loro terra ora non riesce ad "accettare" altro che queste sementi ogm. I piccoli contadini non possono far fronte ai prezzi esorbitanti imposti dai giganti dell'agrobusiness.



IMF e World Bank negli anni passati hanno convinto molti paesi ad eliminare tutte le forme di protezione verso i loro agricoltori e ad aprire i loro mercati all'agrobusiness globale e al cibo sovvenzionato offerto dai paesi ricchi, con la teoria che un mercato liberalizzato avrebbe prodotto un sistema di produzione e distribuzione del cibo più efficiente. Il 70% dei paesi in via di sviluppo ha dato retta a tali teorie trasformandosi da esportatori di cibo in importatori. Ora non sono in grado di importare il cibo a causa dei prezzi troppo elevati.

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